4° EDIZIONE SETTIMANA ‘ARCHIVI APERTI’
La Fotografia in Italia negli anni Sessanta
19-27 ottobre 2018
MILANO sedi varie
Con Cinisello Balsamo (MI) e Dalmine (BG)
CONVEGNO DI APERTURA
Milano, Palazzo Reale, venerdì 19 ottobre 2018
La Fotografia in Italia negli anni Sessanta è il tema scelto da Rete Fotografia per la 4° edizione della Settimana ‘Archivi Aperti’. Le precedenti Settimane hanno avuto grande successo, mostrando come l’iniziativa sia credibile e sostenuta da idee forti. Per questo viene riproposta oggi con una partecipazione molto più ampia e quasi raddoppiata per le numerose e nuove adesioni di archivi, enti e fondazioni, tra i più importanti di Milano e della Lombardia, impegnati a promuovere la conoscenza della cultura fotografica.
La Settimana “Archivi Aperti” vede partecipare, infatti, ben 30 realtà, a conferma della qualità del lavoro di Rete Fotografia che, così, consolida il proprio ruolo come associazione di riferimento in ambito fotografico.
La manifestazione sarà aperta da un Convegno (Milano, Palazzo Reale, venerdì 19 ottobre 2018) cui parteciperanno storici, critici e fotografi, testimoni di quel periodo. Da sabato 20 ottobre, poi, e fino a sabato 27 ottobre compreso, si susseguiranno aperture straordinarie di archivi e studi professionali di fotografi che prevedono visite guidate dedicate a un pubblico non soltanto specialistico.
Il Convegno affronterà temi e questioni legati alla cultura fotografica degli anni Sessanta, anni in cui cambia la fotografia e il suo rapporto con la società, lo spazio urbano, l’ambiente, la cultura, l’arte, il lavoro. Dal convegno nazionale di fotografia del 1959, a Sesto San Giovanni, che conclude la grande Rassegna della fotografia italiana cui partecipano tutti i protagonisti della scena italiana, al convegno di Verbania del 1969 – promosso dal CIFe (Centro Informazioni Ferrania)e dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – i fotografi italiani operano un progressivo distacco dall’ambiente amatoriale, pur molto radicato, per cercare nuovi e più consapevoli ruoli, nel confronto con la cultura internazionale, la politica, la società, l’arte. In particolare, l’incontro di Verbania risente dell’acceso clima politico e vede confrontarsi opposte concezioni della fotografia ove prevale quella d’impegno sociale e politico, documentaria e di reportage.
Le trasformazioni, che hanno caratterizzato l’Italia dal punto di vista politico, culturale, sociale, economico e antropologico, hanno creato in quegli anni grandi occasioni di dibattito e di confronto su questioni fondamentali e ancora oggi attuali.
La fotografia ha guardato questo periodo interrogandosi sulle proprie specificità e dialogando con il mondo culturale e artistico, dell’architettura e del design. La figura del fotografo ha cominciato ad allontanarsi dal mondo amatoriale, cui apparteneva, per configurarsi in modo nuovo e secondo direzioni spesso inaspettate. Nuovi percorsi, anche di tipo sperimentale, sono stati aperti per l’immagine, in tutti i campi, dall’arte, alla moda, al cinema, allo spettacolo, all’architettura e al design mentre si affermava il foto-giornalismo impegnato che rifletteva gli aspetti, anche contraddittori, dei mutamenti sociali. La fotografia narrava mondi diversi, come quelli operaio e contadino, e catturava, in senso profondo, la cultura e le tradizioni di un territorio, spesso dando vita a immagini poi divenute “iconiche” e rappresentative del miracolo economico, dello sviluppo delle infrastrutture, dell’emigrazione e delle condizioni del Sud Italia, delle contestazioni e degli eventi anche tragici – come la strage di piazza Fontana – di quel periodo.
Questo straordinario decennio – gli anni ’60 – sarà quindi rivisitato anche attraverso le ricche e variegate collezioni fotografiche degli archivi, musei e fondazioni che fanno parte di Rete Fotografia, insieme ai numerosi studi di fotografi professionisti che aderiscono all’iniziativa.
Gli studi di fotografi professionisti partecipanti sono 15, grazie anche alla collaborazione di AFIP International Associazione Fotografi Professionisti, e di GRIN, Gruppo Redattori Iconografici Nazionale: