RICONOSCERSI NELLE COSE – Raccontare attraverso lo still life
RICONOSCERSI NELLE COSE – Raccontare attraverso lo still life
Docente: Maria Vittoria Backhaus
Date: 04-05 maggio 2019
MVB fotografa anche quando non ha in mano una fotocamera. Lei non fa fotografie, lei “è” le sue fotografie. E’ presenza. E’ una autrice.
Una donna che ha sempre utilizzato la fotografia senza farsi usare, ha sempre raccontato la sua personale visione del mondo anche nei lavori su commissione e in questo incontro (workshop?) potremo scoprire e capire con lei la differenza tra il fotografare la realtà e la costruzione di una realtà soggettiva.
Gli oggetti che ci circondano, anche quelli più neutri e resistenti sono sempre malleabili, cambiano significato seguendo lo sguardo di chi li sa osservare in un modo unico.
C’è una differenza sostanziale tra esecutore e autore e questa full immersione con MVB ci trascinerà in una imprevedibile presa di coscienza; fotografando oggetti, cimentandoci nello still life, impareremo che “noi siamo le nostre fotografie” e la ricerca dello stile è gia dentro di noi. Chi parteciperà tornerà a casa con uno sguardo nuovo.
Maria Vittoria Backhaus
Il mondo di Maria Vittoria Backhaus si compone di tante storie. Le sue fotografie non sono mai fini a se stesse, ma sono momenti che fanno parte di una sceneggiatura più complessa. Figura di spicco del panorama fotografico italiano, le sue opere sono apparse sulle maggiori riviste italiane e internazionali di moda e design, ambiti di cui ha curato campagne pubblicitarie e cataloghi. Prima di iniziare, nella metà degli anni Sessanta, la sua carriera come reporter fotografico di eventi culturali, politici e musicali della scena beat, si è laureata in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera.
In seguito, ha trasferito il suo lavoro in studio; sono nati così i suoi scatti d’interni e di natura morta, includendo anche la moda. Questo ha comportato il cambio, dal bianco e nero di piccole dimensioni, al colore di grande formato, usando una Swiss Sinar 4 x 5 pollici e una Deardorff 8 x 10 pollici in legno.
Per quasi dieci anni, fino alla fine degli anni Novanta, gran parte del suo lavoro, in particolare quello di moda, è stato realizzato con pellicole a colori polaroid di grande formato (Polaroid 809). La sua collaborazione con lo stilista Walter Albini, con Voguee altre riviste, ha avuto un ruolo rilevante nel suo sviluppo professionale.
Alla fine degli anni Novanta, inizia a lavorare per il settimanale Io Donna, dove oltre alla fotografia di moda, di still life, di interni, ha creato un nuovo modo di rappresentare il cibo. Nel corso degli ultimi anni esplora una personale ricerca fotografica.
Il mondo di Maria Vittoria Backhaus si compone di tante storie. Le sue fotografie non sono mai fini a se stesse, ma sono momenti che fanno parte di una sceneggiatura più complessa. Figura di spicco del panorama fotografico italiano, le sue opere sono apparse sulle maggiori riviste italiane e internazionali di moda e design, ambiti di cui ha curato campagne pubblicitarie e cataloghi. Prima di iniziare, nella metà degli anni Sessanta, la sua carriera come reporter fotografico di eventi culturali, politici e musicali della scena beat, si è laureata in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera.
In seguito, ha trasferito il suo lavoro in studio; sono nati così i suoi scatti d’interni e di natura morta, includendo anche la moda. Questo ha comportato il cambio, dal bianco e nero di piccole dimensioni, al colore di grande formato, usando una Swiss Sinar 4 x 5 pollici e una Deardorff 8 x 10 pollici in legno.
Per quasi dieci anni, fino alla fine degli anni Novanta, gran parte del suo lavoro, in particolare quello di moda, è stato realizzato con pellicole a colori polaroid di grande formato (Polaroid 809). La sua collaborazione con lo stilista Walter Albini, con Voguee altre riviste, ha avuto un ruolo rilevante nel suo sviluppo professionale.
Alla fine degli anni Novanta, inizia a lavorare per il settimanale Io Donna, dove oltre alla fotografia di moda, di still life, di interni, ha creato un nuovo modo di rappresentare il cibo. Nel corso degli ultimi anni esplora una personale ricerca fotografica.
Tutte le informazioni a questa pagina: http://www.afipinternational.com/news/2019/01/29/afip-educational-session-1/